La Toscana è uno dei territori più conosciuti in Italia, ciò nonostante è ancora in grado di stupirci con posti insoliti, magici e misteriosi. A Gennaio sono stata vicino Siena per un weekend, e facendo una ricerca su “cosa fare in Toscana“, è venuto fuori un posto molto, ma molto strano e voi sapete quanto mi piacciono i posti strani! Stranamente (ops!!..gioco di parole) è poco conosciuto anche dai toscani stessi ma credo che si meriti assolutamente la medaglia di uno dei luoghi più insoliti in Italia.

Quindi, se stai cercando cosa fare in Toscana nel weekend e vuoi scoprire un luogo davvero unico, ti consiglio di inserire nel navigatore il borgo di Pievasciata e fidati che non te ne pentirai!!
Cosa fare in Toscana: alla scoperta del borgo di Pievasciata
Situato nel cuore del Chianti, in provincia di Siena, il borgo di Pievasciata, che conta pochi abitanti, si distingue per una particolarità: negli ultimi anni è diventato un vero e proprio “Borgo d’Arte Contemporanea“. Camminando tra le sue stradine, infatti, potrai imbatterti in sculture moderne e installazioni artistiche che sembrano spuntare dal nulla, creando un mix affascinante tra antico e contemporaneo.
Sicuramente un borgo da visitare in Toscana ancora tutto da scoprire!

Ma il vero gioiello nascosto di Pievasciata è il Parco Sculture del Chianti, una meta imperdibile se ami l’arte e la natura e se sei alla ricerca di cosa visitare in Toscana di insolito. Questo parco è un’esperienza che va oltre la semplice passeggiata: ogni opera d’arte è un incontro tra creatività e paesaggio, rendendo la visita un viaggio affascinante tra sculture surreali e un bosco incantato.
Il Parco Sculture del Chianti: Un museo a cielo aperto
Il Parco Sculture del Chianti nasce nel 2004 grazie all’idea di Piero e Rosalba Giadrossi, due appassionati di arte contemporanea, che hanno trasformato un bosco in un’esposizione permanente di arte contemporanea. L’idea alla base del parco è semplice ma geniale: ogni opera è stata creata da artisti di fama internazionale e pensata appositamente per interagire con la natura circostante. Il risultato? Un’esperienza immersiva in cui il confine tra arte e ambiente scompare.

Nonostante la sua incredibile bellezza, il Parco Sculture del Chianti rimane ancora poco conosciuto in Toscana, un vero peccato considerando la sua particolarità. Ma forse è proprio questo a renderlo così affascinante: qui non troverai folle di turisti, ma solo il suono della natura e l’energia vibrante delle opere d’arte.
Le opere più strane e suggestive del parco
1. The Milk factory – Vincent Leow (Singapore)
Questa è la prima opera che si incontra all’ingresso del parco e si tratta di una mandria di mucche in ferro sagomato ispirata alla clonazione della pecora Dolly! L’intento dell’artista è quello di sollevare domande riguardo alla clonazione e alla produzione di massa e alla conseguente alienazione della natura. Sicuramente un’opera molto immediata nella sua semplicità!

2. The Keel – Kemal Tufan (Turchia)
Questa è forse una delle più monumentali e l’unica che salta subito all’occhio! All’inizio può sembrare lo scheletro di un animale gigante ma in realtà sono i resti imponenti di una grande nave! Pensa che è stata realizzata con la lava vulcanica ed evoca l’idea dei cicli naturali di decadenza, trasformazione e rinascita ricordando il potere distruttivo dei mari e dei vulcani! Davvero impressionante..

3. Il Labirinto – Jeff Saward (Inghilterra)
Questa è l’opera che mi ha affascinato più di tutte! Il labirinto come struttura e come simbolo di smarrimento, esiste da millenni in molte culture. Per questo motivo l’artista ha deciso di crearlo come metafora della vita e soprattutto del ritrovare se stessi…bisogna perdersi per poi ritrovarsi! L’opera è posizionata nel cuore del parco ed ha una forma geometrica imponente, per non parlare della struttura in vetro di un verde brillante impossibile da non notare!
Arrivate al centro per confrontarvi con voi stessi!

4. Rainbow crash – Federica Marangoni (Italia)
Questa è sicuramente quella più colorata e più instagrammabile ma non mi fermerei solo alle apparenze! L’incontro tra natura e artificio è uno dei temi principali di questa scultura fatta in vetro, neon e ferro che rappresenta la fragilità! L’artista ha voluto farci riflettere su come la natura venga frequentemente distrutta in nome del consumismo e del progresso tecnologico!
Come vi dicevo all’inizio, un’opera di un certo valore simbolico!

5. La casa nel bosco – Kei Nakamura (Giappone)
Questa è la prima che si incontra prima di arrivare all’entrata del parco e all’inizio si trattava della biglietteria originaria del parco. L’intenzione dell’artista era che la casa, col passare del tempo, divenisse parte del bosco stesso ma che, allo stesso tempo, fosse in netto contrasto con la natura per via del pallore del travertino (proveniente dalle cave di Rapolano) utilizzato per la sua struttura! Da notare la finestra a forma di foglia…un particolare molto interessante!

6. Il Pensatore – Ichwan Noor (Indonesia)
Sicuramente qualcuno esperto l’avrà riconosciuta perché l’opera è un evidente omaggio al celebre Pensatore di Auguste Rodin, ma questo si differenzia per la presenza degli abiti! Ma perché l’artista l’ha preferito vestito? Perché così può sembrare un visitatore qualsiasi, e spesso i visitatori si fermano per riposarsi e pensare in sua compagnia…come ho fatto io!

Le altre sculture del parco
In tutto il parco ospita 27 sculture quindi elencarle tutte nell’articolo sarebbe troppo, ma non per questo sono meno importanti di quelle precedentemente descritte. Per questo motivo ho deciso di scrivere la lista completa delle altre sculture. Questo è il LINK del loro sito se vuoi scoprire la loro storia e leggere altre curiosità sul parco…ma proseguiamo:
- The Blue Bridge – Ursula Reuter Christiansen (Danimarca);
- Energy – Costas Varotsos (Grecia);
- Island – Kim Hae Won (Corea del Sud);
- Xaris – Adriano Visi (Italia);
- La Pietra sospesa – Mauro Berrettini (Italia);
- Balance – Cristoph Spath (Germania);
- Harmonic Divergence – Jaya Schurch (Svizzera);
- Faith and Illusion – Dolorosa Sinaga (Indonesia);
- Il porcino di Mario – Emanuele Rela (Italia);
- Limes – Johannes Pfeiffer (Germania);
- Falling Leaf – Yasmina Heidar (Egitto);
- Unfinished Building – Cor Lit Jens (Olanda);
- Leapfrog – Dominic Benhura (Zimbabwe);
- Dialogue – Anita Glesta (Australia);
- Construccion para atrapar el tiempo – Pilar Aldana Mendez (Colombia);
- Chianti – Roberto Cipollone (Italia);
- Por la libertad de prensa – Xavier Barrera Fontenla (Argentina);
- The way we were – Piero Giadrossi (Italia);
- Coin de bois blanc – Nicolas Bertoux (Francia);
- Off the beaten track – William Furlong (Inghilterra);
- Twist and Shout – Neal Barab (USA);
- Homage to Brancusi – Benbow Bullock (USA).

Voglio precisare che all’esterno del parco, il borgo di Pievasciata ospita altre 12 fantastiche e stranissime sculture come quelle che vedete all’inizio dell’articolo. Sul loro sito si trovano sotto la voce “PIEVASCIATA B.A.C.” e ti divertirai un sacco a trovarle in giro per il borgo…come una specie di caccia al tesoro!
Consigli pratici per visitare il parco
Come arrivarci
Il Parco Sculture del Chianti si trova a pochi chilometri da Siena, nel comune di Castelnuovo Berardenga. Se vuoi aggiungere questa meta alla tua lista di cosa fare in Toscana nel weekend, il modo migliore per raggiungerlo è in auto. Ti consiglio di impostare il navigatore su “Pievasciata” e seguire le indicazioni per il parco.
Il percorso
Il percorso del parco è lungo circa 1,5 km (dura 1 ora e mezzo) ed è ad anello con alcuni tratti in pendenza. E’ accessibile anche con passeggini e sedie a rotelle adeguate (parliamo sempre di un bosco) e c’è anche la possibilità di usufruire di un kart elettrico per persone con mobilità ridotta (bisogna fare richiesta in anticipo contattando il parco). All’ingresso si può scaricare la loro App sulla quale è disponibile l’audioguida ufficiale gratuita.

Orari e Prezzi
Il parco è aperto tutto l’anno, ma gli orari variano a seconda della stagione. Il biglietto d’ingresso costa 10 euro e vale ogni centesimo speso per la bellezza delle opere che vedrai.
Quando andare
Il periodo migliore per visitare il parco è la primavera o l’autunno, quando il clima è perfetto per passeggiare nel bosco senza soffrire troppo il caldo. In inverno, invece, l’atmosfera diventa ancora più magica grazie alla nebbia che avvolge le sculture (com’è capitato a me).
Perché visitare il Parco Sculture del Chianti?
Penso di averti già convinto abbastanza con le immagini di questo straordinario parco. Se sei alla ricerca di cosa visitare in Toscana di insolito, il Parco Sculture del Chianti è una delle mete più affascinanti che puoi trovare. Non è solo un museo a cielo aperto, ma un luogo in cui arte e natura si fondono in un’armonia perfetta. Ogni scultura racconta una storia e ti invita a guardare il mondo da un’altra prospettiva.

Quindi, se vuoi scoprire cosa fare in Toscana nel weekend lontano dalle solite mete turistiche, metti in lista Pievasciata e il suo straordinario Parco Sculture del Chianti. Ti assicuro che ne vale la pena!
Se questo articolo ti è piaciuto allora ti consiglio di leggere anche quello della caccia al tesoro delle statue di Bratislava del mio ultimo viaggio a questo LINK.