Cosa c’è di meglio di un weekend all’aria aperta tra Lazio e Abruzzo? Queste regioni sono famose per le loro bellezze naturali, i loro paesaggi mozzafiato ma soprattutto per le emozionanti avventure che si possono organizzare. E cosa c’è di più emozionante di trascorrere del tempo con due adorabili orsi?
In questo articolo, ti racconterò la mia emozionante esperienza con Piero e Leone, due simpaticissimi orsi bruni europei (gemelli) che mi hanno fatto innamorare a prima vista. Preparati ad immergerti in un’esperienza indimenticabile e non dimenticare di inserirla nella lista di “cosa fare nel weekend vicino Roma“!
Cosa fare nel weekend vicino Roma: riuscire a vedere due orsi da vicino!
Da profonda amante degli animali mi sono sempre chiesta dove vedere gli orsi in Italia. Sin da piccola sono sempre stata affascinata da questi animali enormi ma dolci allo stesso tempo. Sono partita da Roma super emozionata per quello che mi aspettava a Campoli Appennino! Questo meraviglioso piccolo borgo al confine tra Lazio e Abruzzo stava per regalarmi una delle esperienze più incredibili della mia vita!
Il meteo era dalla mia parte e, appena giunta vicino alla piazza centrale del paese, il panorama della riserva e della Valle del Comino, mi ha fatto capire che sarebbe stata una giornata meravigliosa! Questo fantastico borgo della Ciociaria si trova in provincia di Frosinone (1 ora e 30 minuti circa di distanza da Roma in auto) e fa parte del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Sarò ripetitiva ma credetemi che si merita un posto nella lista di “cosa fare nel weekend vicino Roma“.
Un’esperienza fantastica per adulti e bambini
L’area faunistica di Campoli Appennino si sviluppa in una dolina carsica chiamata ” Tomolo” che detiene un primato laziale: è la più grande (e unica) con il perimetro abitato del Lazio. Nasce nel 2010 con l’intento di salvare alcuni orsi bruni europei da situazioni di sfruttamento terribili! In questa grande area di 15 ettari hanno imparato a fidarsi di nuovo dell’uomo e a vivere serenamente in condizione di semilibertà tra passeggiate, bagni (vederli fare il bagno è una gioia per il cuore) e incontri giornalieri con i loro amici umani!
Penso che sia un’ottima opportunità per grandi e piccini di avvicinarsi a questi fantastici animali soprattutto per la loro estrema dolcezza (idea pazzesca se non sai cosa fare nel weekend con i bambini)! Nei prossimi paragrafi vi racconterò la loro storia e vi spiegherò perché devono per forza vivere in una condizione di semilibertà.
La storia di Piero e Leone e di altri orsi!
Come anticipato nel paragrafo precedente, questi esemplari di orso bruno europeo sono giunti per la prima volta in Italia nel 2010 presso l’area faunistica dell’orso di Campoli Appennino. I primi furono Abele, Jill e Sonia!
Abele fu il primo ad entrare all’interno dell’area dopo essere stato sequestrato da un privato che lo utilizzava per fare delle foto a pagamento. Jill, una bellissima femmina, è stata anche sequestrata da uno zoo dove veniva tenuta in pessime condizioni, e successivamente portata al Bioparco di Roma dove ha ricevuto le cure necessarie prima di essere portata nell’area faunistica.
Sonia, un’altra dolcissima femmina, era tenuta in una piccolissima gabbia in ferro all’esterno di un ristorante in Albania e, per poterla controllare meglio le era stato applicato un anello di metallo sul labbro (so che è dura leggere queste cose ma è giusto conoscere le condizioni in cui vivevano questi animali).
Infine, arriviamo ai nostri Piero e Leone! Si tratta di due dolcissimi fratelli gemelli tenuti in una piccolissima gabbia di ferro sempre fuori da un ristorante in Albania, dove venivano usati come attrattiva per i turisti! Sono arrivati insieme a Sonia a Campoli Appennino nel 2017 e vivono tutt’ora indisturbati nella riserva di 15 ettari tutta per loro (gli altri orsi purtroppo sono venuti a mancare visto la loro età avanzata).
Perché nasce l’area faunistica
L’area faunistica dell’Orso di Campoli Appennino nasce con l’obiettivo di dare l’opportunità a queste creature di vivere una vita dignitosa in condizioni diverse da quelle a cui erano stati abituati sin dalla tenera età! La riserva gli permette di vivere in semilibertà, condizione obbligata dal fatto che, essendo cresciuti in cattività, questi orsi non sarebbero in grado di vivere liberamente all’interno dei boschi e potrebbero non sopravvivere (non riuscirebbero nemmeno a procurarsi il cibo da soli).
Il fantastico lavoro dell’associazione permette loro di continuare a vivere una vita felice e tranquilla, migliorandone la qualità!
L’ulteriore ruolo educativo dell’associazione, attraverso i racconti delle loro storie, serve per far capire quanto ancora l’uomo abbia da imparare sul rispetto verso ogni singolo essere vivente del pianeta! Mentre ascoltavo i loro racconti, prima di scendere e vederli dal vivo, mi si stringeva il cuore dal dolore a pensare a tutto quello che avevano dovuto subire queste povere creature.
Conoscerli dal vivo e vedere la pace e la tranquillità nei loro occhi mi ha fatto riflettere tantissimo su quanto siamo troppo prevenuti nei loro confronti senza pensare al fatto che determinate azioni sono la conseguenza di un comportamento di autodifesa che tutti quanti gli esseri viventi adottano (compreso l’uomo) e guardarli da vicino, incrociando il loro sguardo mi ha fatto provare delle emozioni indescrivibili!
Come si mi stessero dicendo “vogliamo vivere serenamente come tutti voi”!
L’impatto del lavoro delle aree faunistiche sulla conservazione degli orsi in Italia
Piero e Leone non sono solo due orsi bruni adorabili, ma hanno anche avuto un impatto significativo sulla conservazione degli orsi in Italia. La loro storia ha attirato l’attenzione del pubblico sulla condizione degli orsi bruni nel paese e ha aumentato la consapevolezza sulla necessità di proteggere l’habitat naturale di questi animali. Grazie a Piero e Leone, sempre più persone si sono interessate alla conservazione della fauna selvatica e hanno contribuito all’aumento dei programmi di protezione degli orsi.
Come organizzare la giornata con gli orsi
Se anche tu vuoi provare queste incredibili emozioni e andare a conoscere Piero e Leone allora contatta l’area faunistica di Campoli Appennino e prenota una visita guidata. Le visite vengono effettuate solo durante i weekend (sabato e domenica) con appuntamento presso l’info point in Via Guglielmo Marconi alle ore 15:00.
Nell’attesa avrete modo di parlare con il personale che sarà ben felice di raccontarvi la loro storia e quella degli orsi che fanno e hanno fatto parte della riserva.
Alle 15:45 si scende per la visita guidata e qui finalmente scatterà il colpo di fulmine con Piero e Leone. Prendete in considerazione il fatto che, soprattutto in inverno, gli orsi potrebbero farsi desiderare e non sempre si riescono a vedere (probabilità molto minima). Vivendo liberamente all’interno dell’area potrebbero non farsi vedere a ridosso dell’area recintata.
Direte voi, ma gli orsi in inverno non vanno in letargo?
Si! lo fa chi non ha vissuto tutta la vita in cattività! In questa condizione un orso non va in letargo come gli altri che vivono in libertà negli spazi aperti! All’interno dell’area si stanno pian piano riavvicinando alla loro natura quindi potrebbe capitare di ritrovarli a dormire per parecchi giorni di fila
Per tutte le info potete contattare l’associazione tramite la loro pagina ufficiale dove troverete i riferimenti telefonici per prenotare la vostra visita. Io non vedo l’ora di tornare a trovarli in primavera quando saranno più attivi e giocosi!
Una giornata a Campoli Appennino: alcune attrazioni
Come dicevo ad inizio articolo, questo carinissimo borgo anche se piccolo, può regalarvi qualche super chicca! Ve le elenco:
- La salita sulla torre medievale Longobarda alta 25 metri e con vista a 360° sulla valle e sui monti circostanti che segnano il confine tra Lazio e Abruzzo (costo salita €2);
- Il panorama mozzafiato dalla chiesa di San Pancrazio (punto più alto)! Vi consiglio di recarvi al tramonto e perdervi con lo sguardo tra le montagne che sembrano infinite.
Se volete avere un assaggio di queste chicche, andate a guardare il Reel che ho realizzato appositamente per loro su Instagram.
Cosa fare nel weekend vicino Roma: creare ricordi indimenticabili con Piero e Leone
In conclusione, la storia di Piero e Leone e degli altri orsi prima di loro, è un esempio di speranza e resilienza. Questi orsi bruni hanno superato grandi difficoltà e sono diventati ambasciatori per la conservazione della loro specie in Italia. La loro storia ci ricorda l’importanza di proteggere e preservare gli animali selvatici e il loro habitat naturale. Speriamo che Piero e Leone continuino a ispirare sempre più persone a prendersi cura di tutti gli esseri viventi.
Grazie per aver letto questa incredibile storia. Se non sapete cosa fare nel weekend vicino Roma e volete provare qualcosa di nuovo e unico, non perdete l’occasione di osservare da vicino questi meravigliosi orsi bruni.
Loro non vedono l’ora di regalarvi tutta la loro dolcezza!
Pianificate il vostro weekend a Campoli Appennino se anche voi desiderate incontrare questi due dolcissimi orsi!